05 Ottobre 2008
I martiri di Bellona la tragedia in un film
Stasera la proiezione al Mausoleo ossario
La voce del maresciallo Pietro Badoglio annuncia la firma dell’armistizio. E’ l’alba di un periodo di caos in Italia. Un mese dopo, il 7 ottobre del ‘43’, in un piccolo centro della provincia casertana, lungo il fiume Volturno, la comunità di Bellona si risveglia in un incubo. La sera prima un soldato nazista è rimasto ucciso dal lancio di una bomba a mano da parte di un ragazzo, un altro militare è rimasto ferito. La feroce rappresaglia scatta alle prime ore del mattino, in una giornata grigia e piovigginosa. I tedeschi rastrelleranno un centinaio di persone in paese per procedere alla fucilazione, cinquantaquattro perderanno la vita e passeranno alla storia come i “54 martiri di Bellona”. Sessantacinque anni dopo a ricordare i tragici fatti di quel 7 ottobre un documentario prodotto dai ragazzi dell’Istituto comprensivo Dante Alighieri coordinati dall’associazione Arci-Nexus nell’ambito del progetto “Scuole Aperte” finanziato dalla Regione. Un’ora e mezza di racconto attraverso interviste e ricostruzioni fiction, con passaggi dal bianco e nero al colore a segnare le diverse fasi temporali narrate, dal ’43 ai giorni nostri, dalla memoria alla rielaborazione del dolore, con persone comuni del paese nei panni degli attori per la prima volta nella vita. Il destino ha voluto che le persone intervistate, oggi tutti ultra-settantenni, avessero all’epoca dei fatti la stessa età di quelli che oggi li hanno intervistati. A condurre il documentario sono infatti ragazzini tra i 10 e i 12 anni coordinati dal giovane regista casertano Luigi Nappa. Esattamente l’età che avevano, in quel lontano 1943, quelli che oggi quell’esperienza l’hanno raccontata da nonni.
Come ad esempio Mario Venoso, uno dei protagonisti del film, che all’epoca dei fatti nascosto in un sentiero chiamato “camarele delle fate” assistette al passaggio dei gruppi di persone portati nella cava di tufo per essere fucilate. Un’esperienza che è andata ben al di là delle aspettative e delle intenzioni iniziali secondo gli organizzatori: “Tutta la comunità s’è sentita coinvolta, dai bambini ai nonni, ai genitori” dice la professoressa Anna Aurilio, coordinatrice del progetto. Circa novanta le ore di registrazione, centinaia le persone coinvolte. Le interviste agli anziani del paese, quelli che la tragedia dei martiri di Bellona l’hanno vissuta da bambini, ora saranno custodite presso lo stesso istituto comprensivo Dante Alighieri per essere a disposizione della comunità come vero e proprio archivio della memoria. Una comunità, quella bellonese, che stasera si riunirà alle ore 19 per assistere alla proiezione del film, presso il mausoleo-ossario dei martiri a due passi dalla cava dove furono condotti oltre 60 anni fa i cittadini bellonesi per essere fucilati. Una comunità che ha fatto molto più che realizzare un documentario, secondo Domenico Nespolino di Arci-Nexus. “Questo lavoro ha una forte connotazione comunitaria. Si sono ricostruite storie, re intrecciati fili. La comunità ha lavorato sulla propria memoria collettiva”.